La cicatrice del trapianto di capelli FUT

Ne ho parlato già varie volte su queste pagine, ma è chiaro che il dilemma della cicatrice della FUT è uno dei temi che più interessano i pazienti quando vengono alla prima visita e mi fanno alcune domande sul trapianto di capelli.
Tutta questa preoccupazione nasce sempre dalle foto sbandierate su internet, ma è importante dire da subito che è una questione di competenze tecniche, e che non si possono sbandierare brutte cicatrici e dire che sono la regola.
Soprattutto quando queste foto si trovano su siti di parte, dove si pubblicizza la tecnica FUE.
Questo è un argomento che – legittimamente – può far molta presa sul paziente, che approcciandosi all’idea di un intervento di chirurgia estetica, ha paura di risolvere il problema da un lato e crearne uno nuovo – la cicatrice – dall’altro.
Ricordiamo alcuni fatti:
- Non esiste trapianto di capelli, che sia FUT o FUE, senza cicatrici
- La tecnica FUT rappresenta il “gold standard” del trapianto, cioè è la tecnica che offre i risultati di riferimento con cui si misurano tutti gli altri.
- Il miglior trapianto FUE non può essere paragonabile ad un buon trapianto FUT, dando per scontato che il chirurgo sia competente in entrambi i casi.
- La tecnica FUE produce molto più tessuto cicatriziale rispetto alla FUT, anche se in modo più “diffuso”. Ciò determina ulteriori problemi permanenti di cui abbiamo già discusso. Abbiamo fatto un esempio molto chiaro di questa differenza nel video linkato qui.
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Aldilà di questi fatti, ci sono due variabili da considerare: la competenza del chirurgo e la sua esperienza. È vero infatti che la FUT richiede più esperienza ed è una procedura più sofisticata, ma questo non è necessariamente un problema se ci si affida a chi ha alle spalle migliaia di interventi svolti con questa tecnica e si è dotato di tutto il necessario per ottenere i risultati migliori.
Viceversa la FUE ha avuto molta diffusione perché ha consentito a molte strutture di partire in fretta col business dei trapianti, senza un background clinico, vista l’esplosione della domanda negli ultimi anni. In più, per accelerare ulteriormente e tagliare i costi con standard di qualità inferiori, i paesi in via di sviluppo si sono dati molto da fare, creando il “turismo sanitario del trapianto” con un giro d’affari enorme, grazie al fatto di essere svolto in territori lontani e non raggiungibili in caso di insoddisfazione. Sinceramente, nemmeno io sarei tranquillo sull’esito cicatriziale che si può ottenere in queste strutture, ma questo è un problema di serietà e non di tecnica. Infatti, parlando di FUE, io stesso sono in possesso di foto di orribili cicatrici, ottenute con questa tecnica in quei centri.
Questo non significa che tutti gli interventi FUE siano un disastro.
Un chirurgo più esperto e competente non solo favorirà un miglior esito generale dell’intervento, ma soprattutto saprà gestire al meglio la fase di prelievo per minimizzare la visibilità della cicatrice. La cicatrice della FUT, infatti, sarà abitualmente di circa 1mm e si potrà nascondere anche sotto i capelli corti.