Il dottore dei capelli

Colgo l’occasione di questo articolo per fare chiarezza su un aspetto che trae in inganno molti pazienti affetti da calvizie o altre patologie del cuoio capelluto e che sono alla ricerca di un “dottore dei capelli”. Spesso queste persone nelle loro ricerche trovano professionisti che si definiscono tricologi, ma quello che tutti non sanno è che quella di “tricologo” non è una specializzazione medica riconosciuta, bensì una semplice qualifica che indica una persona “esperta” di capelli. In altre parole si tratta di una persona che vanta esperienza in una particolare branca come quella dei capelli, anche senza alcun titolo sanitario. La differenza fondamentale fra un medico che esercita la tricologia e un’altra figura professionale è che il medico tricologo può prescrivere una terapia rivolta al trattamento di una patologia; tutte le altre figure che si professano “tricologi” possono suggerire trattamenti, ma a patto che questi non si rivolgano a patologie.
Che cosa vuol dire dunque essere tricologo?
Definirsi tricologo significa quindi ben poco, per due motivi. Prima e innanzitutto tricologo non è sinonimo di medico. Per certi versi anche un parrucchiere potrebbe definirsi tricologo, senza per questo essere condannabile per esercizio abusivo della professione qualora non prescriva farmaci. Questo non significa che il tricologo sia una figura poco affidabile in assoluto, ma è importante che non si atteggi “da medico” senza esserlo. Il secondo motivo per cui quella di tricologo è una definizione debole è che l’esperienza o è comprovata da riscontri oggettivamente verificabili (pubblicazioni su riviste scientifiche, anni di lavoro nel settore, ecc. ) o anche qua si rischia di cadere in mano alla soggettività o all’improvvisazione ed autoreferenziazione.
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Chi è dunque il dottore dei capelli?
Il “dottore dei capelli“, volendo usare questa espressione molto semplificante ma sicuramente di successo, deve in realtà essere un medico, cioè una persona laureata in medicina e abilitata alla professione, che abbia un percorso formativo e professionale nello studio, diagnosi e terapie delle patologie del cuoio capelluto.
Pertanto se avete un problema di capelli e vi rivolgete ad un “camice bianco” che può essere anche quello del barbiere, non esitate a chiedere le qualifiche del vostro interlocutore. E’ un vostro diritto.