Quanti capelli si perdono al giorno?

Moltissime persone si sono sicuramente chieste almeno una volta nella vista quanti capelli abbiamo e, in particolare andando avanti con l’età, quanti capelli si perdono al giorno.
Vediamo di capire quello che è il ciclo vitale di un capello, così da comprendere perché si perdono i capelli e avere un numero approssimativo di quanti capelli cadono al giorno.
Capiamo come si sviluppa la vita di un capello
La perdita dei capelli è un fattore di preoccupazione per tanti uomini, che solitamente dopo i 20 anni di età temono l’arrivo della calvizie.
Solitamente ci si accorge del fenomeno dopo la doccia o appena alzati dal letto, osservando il cuscino. Osservando ogni giorno la perdita dei propri capelli, viene il dubbio che forse entro pochi mesi o anni la stempiatura si farà sempre più evidente o addirittura che si possa manifestare una calvizie che rapidamente ci porterà a non avere più molti capelli in testa.
In realtà bisogna sapere che i capelli sono strutture permanenti che nascono, crescono e muoiono più volte nel corso della vita. Il loro ciclo di vita dura infatti solo pochi anni ed è suddiviso in 3 fasi ben precise.
1. Fase di crescita (anagen)
Nel cuoio capelluto sono presenti vari follicoli piliferi. Quando un follicolo è sano e attivo, produce un capello. Questo capello cresce nel tempo in modo costante e continuo, ad una velocità di circa 1 cm al mese ma che può variare da persona a persona, in base allo stato di salute, il sesso, l’etnia, l’età e fattori genetici. Questa fase dura da 1 a 5 anni, ed è quella che ci consente di avere un certo numero di capelli in testa che continuano a crescere e che, in base ai nostri gusti estetici, periodicamente andiamo a farci tagliare dal barbiere. Siccome questa è la fase più lunga, circa l’85-90% dei capelli si trova in questa fase.
2. Fase di transizione (catagen)
Ad un certo punto si entra in una fase molto rapida chiamata catagen, che dura solo un paio di settimane o poco più. Si tratta di una fase in realtà piuttosto dinamica, perché avvengono alcune trasformazioni anatomiche significative che condurranno poi al terzo stadio. Il capello si stacca dal bulbo e inizia ad spostarsi verso l’alto. La papilla dermica che alimentava il capello attraverso il bulbo si disconnette dal flusso sanguigno e quindi l’attività di crescita si ferma. Il follicolo si restringe e cambia lievemente forma.
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3. Fase di caduta (telogen)
Questa è la fase in cui il capello è sospeso all’interno del follicolo, senza più un aggancio fisso ed è dunque pronto a cadere. Esso infatti non può più crescere ed è tecnicamente “morto”, ma ancora per un po’ può restare nella sua posizione. Se ci passiamo una mano tra i capelli e proviamo ad afferarne un po’, quelli che ci restano in mano sono appunto quelli che si trovano nella fase telogen. A questo punto, in un tempo variabile che di solito è di 3-4 mesi, si conclude il telogen, per dare il via ad una nuova fase anagen, a cui corrisponderà la nascita di un nuovo capello. Il 10% circa dei capelli si trova in questa fase in un dato momento.
Da questo ciclo possiamo capire due cose molto semplici:
- In qualsiasi momento abbiamo più del 10% di capelli che in realtà non stanno più crescendo e che probabilmente entro poco cadranno o che stanno già cadendo, per poi ricrescere
- Mediamente, finché si perdono dai 75 ai 100 capelli al giorno, non c’è da preoccuparsi perché si tratta di un processo fisiologico che, come abbiamo visto, porta poi rapidamente al ciclo successivo dove un nuovo capello prenderà il posto del precedente
Quando invece il pericolo calvizie si fa concreto?
I problemi nascono quando questo ciclo di vita si interrompe all’ultima fase, cioè quando dopo che il capello è caduto, il bulbo non riesce più a produrre un nuovo capello. Le cause possono essere tante, ma nel caso dell’uomo spesso si tratta di calvizie androgenetica. Ho spiegato precisamente nella pagina della calvizie androgenetica di che cosa si tratta, ma qui basta capire che semplicemente avviene un’atrofizzazione del bulbo pilifero che in questo modo “si spegne” e non produce più capelli. Nel tempo quindi, e in forma più o meno accelerata, la quota di bulbi improduttivi tenderà ad accrescersi, causando a livello macroscopico l’avanzare della calvizie.