Ruxolitinib: l’alopecia ha i giorni contati o no?

Prima di vedere quali effetti può avere il Ruxolitinib sull’alopecia, vediamo esattamente che cosa è questo farmaco e come funziona. Inoltre vedremo qual è la differenza tra alopecia areata e la calvizie androgenetica.
Che cosa è il Ruxolitinib
Il ruxolitinib è un farmaco da pochi anni messo in commercio dopo alcuni trial medici che ne hanno verificato l’efficacia nel trattamento della mielofibrosi e della policitemia vera. Il nome commerciale è Jakavi® ed è stato approvato dall’FDA americana nel 2014. Nato dalla ricerca sul contrasto alle patologie tumorali del sangue, agisce sui “sistemi di comunicazione” cellulare, le citochine, interferendo col loro funzionamento, inibendo la replicazione incontrollata delle cellule.
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I problemi del Ruxolitinib
Si tratta di un farmaco meno tossico rispetto alla chemioterapia convenzionale, ma per sua natura, si è comunque di fronte ad un principio attivo che può avere effetti collaterali da non sottovalutare: mielosoppressione, cancro alla pelle, infezioni, ecc.. Infatti sono consigliabili frequenti controlli alla pelle e al sangue.
Ruxolitinib e alopecia areata
Come è avvenuto per altri farmaci, l’osservazione di alcuni effetti collaterali ha stimolato la fantasia di chi ha iniziato ad intravedere un impiego del Ruxolitinib per il contrasto all’alopecia areata. Infatti tale malattia altro non è che una conseguenza di un fenomeno autoimmune; in pratica nel caso dell’alopecia areata succede questo: il sistema immunitario subisce alcune alterazioni ed inizia ad aggredisce i follicoli piliferi provocando così la perdita dei capelli su una superficie più o meno estesa del capo. Tale fenomeno colpisce soprattutto nell’infanzia, ma il problema può diventare più grave in età adulta. Siccome il Ruxolitinib incide sulla moltiplicazione di quelle cellule del sangue responsabili del funzionamento del sistema immunitario, un effetto collaterale è proprio quello del contrasto all’alopecia areata.
Qual è la differenza tra alopecia areata e calvizie androgenetica?
Il fatto più importante su cui fare chiarezza è questo: gli effetti del Ruxolitinib di cui si discute sono relativi solo all’alopecia areata, che è cosa ben diversa dalla calvizie androgenetica (quella maschile comune, per intenderci). L’alopecia areata è infatti un sintomo di una malattia autoimmune, mentre la calvizie androgenetica ha cause completamente diverse per le quali il Ruxolitinib non ha alcun effetto. Nella calvizie androgenetica, infatti, le cause sono principalmente da ricercare nei meccanismi ormonali che coinvolgono i bulbi predisposti.
L’effetto del Ruxolitinib è permanente?
Il fatto che gli effetti del trattamento siano permanenti è tutto da dimostrare e, anzi, negli studi effettuati si è osservata la recidivazione dell’alopecia una volta sospeso il trattamento.
Il Ruxolitinib cura l’alopecia?
Il fatto che la sospensione del trattamento porti ad un ritorno dell’alopecia unito agli effetti tossici del farmaco per via degli importanti e pesanti effetti collaterali sull’organismo fanno ritenere il Ruxolitinib un’arma potente da usare per le patologie gravi per le quali è stata creata; come per ogni farmaco, il suo uso è un compromesso tra gli effetti curativi e quelli collaterali, non giustificabili in questo caso per la cura, magari temporanea, di un’alopecia.
Il Ruxolitinib cura la calvizie?
No, l’efficacia temporanea è stata verificata solo nei casi di alopecia areata. La calvizie androgenetica non è infatti dovuta a disfunzioni del sistema immunitario ma alla genetica che determina le interazioni tra bulbi piliferi e ormoni maschili.