Cura farmacologica della calvizie
Minoxidil
La scoperta dell’azione anti-caduta di questo farmaco è stata fortuita in quanto inizialmente, negli Stati Uniti, era utilizzato per trattare l’ipertensione arteriosa. Si osservò un particolare effetto collaterale caratterizzato da crescita di peli, capelli e irsutismo. Questa molecola è un farmaco presente sul mercato dal 1986 per l’alopecia androgenetica maschile e femminile. La modalità d’azione di questa molecola non è conosciuta. Il Minoxidil aumenta la durata della fase anagen e fa aumentare il diametro e la lunghezza dei capelli. Per sortire questo effetto solitamente vengono effettuate due applicazioni locali al giorno. È maggiormante conosciuto sotto in nomi commerciali di Amexidil, Aloxidil, Minovital, Minoximen, Regaine, Carexidil, Tricoxidil nei quali è presente in soluzione al 2% o al 5% sotto prescrizione medica.
Controindicazioni del Minoxidil
L’utilizzo della lozione a base di Minoxidil può in alcuni casi determinare effetti collaterali che meritano d’essere conosciuti: dermatiti irritative o da contatto ed ipertricosi. Inoltre è controindicato in gravidanza o durante l’allattamento. Possiamo concludere che il Minoxidil non è un prodotto miracoloso ma può ritardare la caduta dei capelli, favorendo, in alcuni casi, la ricrescita (almeno temporanea) degli stessi.
Biotina
La Biotina interviene nel catabolismo del glucosio, degli acidi grassi e di certi aminoacidi nella sintesi degli acidi grassi. In passato nota come vitamina H nella nomenclatura tedesca, come vitamina B7 in quella anglosassone e B8 in quella francese. La Biotina è presente nella maggior parte degli alimenti sia di origine animali che vegetale. Sono particolarmente ricchi il tuorlo d’uovo, il fegato ed i reni e viene in parte sintetizzata dalla flora batterica intestinale. Gli stati carenziali di biotina sono decisamente rari. Si possono verificare in individui che assumono grandi quantità di uova crude od alla coque o individui nutriti per via parenterale. Inoltre sembra che la somministrazione di alte dosi di sulfamidici possa provocare carenza di biotina per l’alterazione massiccia della flora batterica intestinale. Tale carenza può dare origine a manifestazioni cutanee simili a desquamazioni (dermatiti), alopecia androgenetica e disturbi depressivi. Molti trattamenti per capelli contengono questa sostanza che promette capelli sani e belli. Non è possibile convalidare obiettivamente questa indicazione in quanto lo studio condotto non è sufficiente.
Ruxolitinib (per l’alopecia areata)
Il Ruxolitinib o Jakavi è un farmaco di recente concezione nato per combattere la replicazione delle cellule tumorali nel sangue. Si è ipotizzato che potesse avere una qualche efficacia nel caso dell’alopecia areata, causata da un fenomeno autoimmune. Tuttavia la quantità di effetti collaterali (anche potenzialmente molto gravi) e il fatto che i benefici siano solo temporanei ne porta a sconsigliarne l’uso.
Durante la sperimentazione di tale molecola nei topi, alcuni ricercatori della Columbia University Medical Center hanno notato un rinfoltimento dei bulbi piliferi sul corpo dei ratti. Purtroppo non è così semplice affermare che sia capace di combattere ogni forma di calvizie, infatti pare sia efficace solo per l’alopecia areata*, che è caratterizzata dalla perdita di capelli parziale o totale ma spesso temporanea e legata allo stress. Il Ruxolitinib sarebbe in grado di promuovere la ricrescita dei capelli nel giro di 4-5 mesi ma in questo lasso di tempo nell’alopecia areata la calvizie potrebbe regredire da sola. Inoltre questo farmaco presenta molti effetti collaterali per il fegato, per i reni e può provocare un abbassamento delle piastrine, dei globuli rossi e bianchi nel sangue. Perciò questo farmaco non è consigliabile somministrarlo in soggetti sani, visti gli importanti e talora gravi effetti collaterali.