Trapianto bis per Berlusconi

di Stefano Lolli
Esattamente un anno fa il primo intervento al premier. […] Come detto, questa tecnica interventistica prevede di norma proprio due operazioni cadenzate nei dodici mesi; Rosati ne è diventato un eccellente interprete, a seguito di una serie di corsi specialistici effettuati, nel recente passato, anche all’estero e soprattutto Londra
Una mezza giornata e seimila euro: il costo del new look
Il Trapianto: Il restyling alla clinica di Rosati
Chissà se nella chirurgia estetica, tra protocolli scientifici e tecniche interventistiche sempre più sofisticate, c’è anche il rigoroso rispetto dei tempi. Una puntualità da far invidia ai lanci dello Shuttle: il 5 agosto 2004 Silvio Berlusconi è stato sottoposto al primo, riuscito, trapianto di capelli a Ferrara. Ieri, nella ricorrenza esatta del primo anniversario, il replay: altre cinque-sei ore sotto i ferri del chirurgo, ormai tra i più affermati in Italia nel settore estetico. Berlusconi ha atteso un anno esatto: più che un comune mortale, dunque? No, come detto questa tecnica interventistica prevede di norma proprio due operazioni cadenzate dei dodici mesi; Rosati ne è diventato un eccellente interprete, a seguito di una serie di corsi specialistici effettuati, nel recente passato, anche all’estero e soprattutto a Londra.
Quarantotto anni, originario dell’Abruzzo ma trapiantato – è più che mai il caso di dirlo – a Ferrara da quasi vent’anni, ha iniziato la propria attività nei reparti di otorinolaringoiatria. Un campo in cui, però, Rosati era uno specialista pur apprezzato ma fra i tanti; dopo l’approdo alla chirurgia estetica, e l’acquisizione delle tecniche d’avanguardia, la svolta. Un successo crescente e, l’anno scorso, l’incontro con Berlusconi: fu il medico personale del premier – anche ieri presente a Ferrara per assistere all’intervento – a contattarlo, attraverso comuni conoscenti, professori universitari. La prima operazione ha avuto successo, per ammissione dello stesso Berlusconi che sfoggiando una vistosa ‘bandana’ (entrata tra i must della moda della scorsa estate), ammise non solo di essersi sottoposto all’intervento ma rivelò il nome del suo chirurgo.
Ma ormai da Rosati, modi galanti e una chioma che è uno spot per pazienti reali o potenziali, bussano tanti altri vip: calciatori famosi come l’ex juventino Antonio Conte e, si sussurra, il direttore del Tg4 Emilio Fede che sarebbe stato notato proprio lungo via Piangipane. Forse semplicemente in cerca di uno ‘scoop’ o invece un ciuffo alla Elvis Presley? Per quanto riguarda i costi, un intervento come quello cui è stato sottoposto Berlusconi costa, per ammissione dello stesso chirurgo, attorno ai 6 mila euro; oltre ad un’équipe nutrita di collaboratori medici e infermieri, viene garantita anche una privacy blindata. E nei casi ad alto rischio ‘paparazzi’, persino collaudate strategie e percorsi di fuga.
Accanto alla clinica privata, dotata di sala operatoria e stanze per la degenze e l’attesa, si trova infatti l’abitazione privata di Rosati. Proprio attraverso questo passaggio ed una serie di corridoi e portoncini laterali, ieri è stato fatto uscire Berlusconi. Protetto comunque da una serie impressionante di agenti: almeno sette quelli che hanno stazionato stabilmente nella clinica di Rosati, più altrettanti sopraggiunti al momento della partenza per evitare oltre alla curiosità dei cronisti e della stampa, anche il minimo pericolo per l’incolumità del presidente del Consiglio.
«E’ Berlusconi!»: premier in città per l’operazione
Ieri nello studio del chirurgo Piero Rosati
Un blitz di rara velocità ed efficienza. In pieno stile Cavaliere Mascarato, per chi ricorda l’ironica rubrica di Striscia la Notizia: un cappotto blu di stoffa pesante che ricorda il mantello di Batman, la testa vistosamente bendata coperta da un berretto a ‘papalina’. L’andatura è barcollante, ma in realtà bastano pochi attimi per uscire dal portone su via Piangipane e salire su una jeep nera coi vetri fumè che sfreccia via lungo corso Isonzo. «E’ Berlusconi, è Berlusconi…», mormora un ragazzo di colore che sta per salire sull’auto bloccata dalla scorta del premier. Nessuna parola, neppure un cenno: giornalisti e stagiste, passanti e curiosi hanno solo il tempo di certificarne la presenza.
Pochi istanti, fra la sorpresa e la concitazione, al termine di una lunga giornata di attesa: davanti allo studio privato di Piero Rosati, il chirurgo estetico ferraresi che ieri – ad un anno esatto dal primo trapianto di capelli effettuato sul presidente del Consiglio – è tornato ad operare Berlusconi nella clinica di via Piangipane. Un semplice ritocco, una sorta di ‘tagliando’ per utilizzare un paragone automobilistico? No. Un vero e proprio trapianto (previsto di regola proprio ad un anno dall’operazione iniziale, secondo quanto dichiarava lo stesso Rosati al Carlino poco meno di due mesi fa), stando alla scansione della giornata.
La prima auto della scorta, un’Audi grigia, è arrivata in via Piangipane poco dopo le 7.30; sul cruscotto, ha una mappa di Ferrara scaricata da Internet, ed un foglio di carta con l’indirizzo dello studio di Rosati ed il timbro del medico. Un’ora più tardi, come racconta l’assicuratore Romano Caselli, ecco arrivare Berlusconi: «L’ho visto di spalle ma non ho dubbio che si tratti di lui – sorride -, anche perché l’avevo visto sempre qui anche un anno fa. E’ entrato nello studio del dottore a passo svelto, sembrava volare…». Ed in effetti, alle nove e un quarto, è l’assistente di Piero Rosati a rispondere al telefonino, dicendo che il chirurgo è già impegnato in sala operatoria e lo sarà sino al tardo pomeriggio. Inutile chiedere il nome del paziente, ufficialmente l’intervento è top secret.
Ma basta entrare al Bar Kristall, sulla rotatoria di corso Isonzo, per essere apostrofati da Luca e Marino: «Siete qui per Berlusconi!», ridono. Speranzosi che, come nel 2004, saranno chiamati a fornire panini e paste per il ristoro del presidente del Consiglio e della sua scorta; ed invece stavolta il… menù cambia. Poco dopo la mezza, è una collaboratrice dello stesso Rosati a portare – sulla fiammante Porsche Cayenne del chirurgo – grandi cabaret di vivande.
L’operazione, par di capire, è comunque ancora in corsa: solo attorno alle 14, dal primo piano della clinica scendono in una saletta a pianterreno un medico (probabilmente l’anestesista) e due infermiere con l’aria distesa, come di chi ha appena ultimato un intervento cruciale. Non per i possibili rischi, ma per la fame del paziente.
Trapela l’indiscrezione che Berlusconi, sottoposto comunque ad anestesia, stia riposando; e che dopo il risveglio e i controlli, partirà per la Sardegna. Portando con sè, sull’aereo privato, anche Piero Rosati che nei giorni scorsi avrebbe confidato ad amici proprio questa meta per le vacanze estive. Una sorta di gesto di riconoscenza di Berlusconi nei suoi confronti, con una battuta si può parlare di ‘viaggio premier’…
Ma è alle 16,50 che via Piangipane improvvisamente si anima; alcuni uomini della scorta mettono in scena il depistaggio, fingendo di uscire dal portoncino dello studio Rosati, situato in una corte interna. Berlusconi sbuca invece dalla porta dell’abitazione del chirurgo, situata sul fronte della Cassa di Risparmio: il premier è atteso da due grandi fuoristrada neri, e da almeno sette-otto guardie del corpo, una delle quali lo sostiene. Il tempo di scorgere il capo bendato e la piega tirata del volto, e la ‘fuga’ del Cavaliere Mascarato è già compiuta…