Trapianto di capelli e sport: Intervista a “Il medico in campo” su Sport Mediaset

Una delle iniziative imprenditoriali di Cristiano Ronaldo è stata l’apertura a Settembre, a Madrid, di una clinica per il trapianto di capelli. Nel mondo dello sport abbiamo visto trasformazioni eclatanti in termini di ricrescita della chioma. Ma quali sono le tecniche più usate dai chirurghi e soprattutto quali sono i vantaggi e gli svantaggi per chi decide di intraprendere questa strada?
La tecnica FUT consiste in un prelievo di una striscia di cuoio capelluto. In questo modo non si richiede assolutamente la rasatura dei capelli.
La striscia viene affidata a dei biologi i quali hanno la capacità di separare le famose “unità follicolari”, cioè i mattoncini del cuoio capelluto, che poi restituiscono al chirurgo che farà i buchini e le inserirà. (Per un approfondimento sulla ulteriore evoluzione della FUT, visita la sezione sul trapianto di capelli FUT con metodica CFU)
L’altra tecnica invece, chiamata FUE, molto pubblicizzata in questi anni in che cosa consiste?
Quest’altra tecnica, invece, comporta innanzitutto la rasatura di tutta la testa. Poi con una specie di carotatrice, che può essere manuale o motorizzata, si va a fare un “carotina” di cuoio capelluto con all’interno l’unità follicolare. È un prelievo alla cieca, quindi il capello lo si può prendere o non lo si può prendere, lo si può danneggiare o si può danneggiarne uno di fianco. Dopodiché lo si strappa. Questo dimostra come spesso la percentuale di ricrescita sia nettamente inferiore per la FUE rispetto alla FUT, che il capello cresca più debole e che nel tempo, spesso, possa tornare a cadere anche dopo qualche anno.