Trapianto di capelli
Il trapianto di capelli è una tecnica chirurgica che permette di ridistribuire i capelli in modo omogeneo ed estetico dalle aree ricche di capelli non destinati a cadere alle aree calve o diradate.
Essendo i capelli trapiantati del paziente stesso, si utilizza spesso il termine autotrapianto di capelli.
Che cos’è il trapianto di capelli?
Il trapianto di capelli è una pratica chirurgica che consiste nel trasferimento di propri capelli con la loro radice, indenne e con i suoi annessi, da un’area del capo, definita area donatrice, ad un’altra calva o diradata, che definiamo area ricevente. I capelli trapiantati nella loro nuova sede si comporteranno come avrebbero fatto nel loro sito originario dando vita ad una normale crescita.
Tale metodica ormai codificata, fu descritta nel 1939 da un medico giapponese il Dott. Okuda e messa a punto in tutti i suoi dettagli dal Dott. Orentreinch nel 1959. Nel corso degli anni, numerosi studiosi, hanno perfezionato ulteriormente tale tecnica al fine di migliorare il risultato estetico e renderlo il più naturale possibile.
I capelli dell’area donatrice vengono prelevati dalle regioni occipitale e temporale (posteriore e laterali) del capo del paziente; in tali aree, infatti, anche in calvizie molto estese, tutti noi avremo modo di notare come i capelli non cadono per la diversità dei recettori ormonali che li caratterizzano. In pratica, anche persone con calvizie molto estese e inveterate conservano una striscia di capelli che va dal margine superiore di un orecchio all’altro e che risulterà utile per l’effettuazione dell’intervento.
Risulta chiaro, quindi, che il trapianto di capelli ridistribuisce i follicoli già esistenti e che non può crearne di nuovi (da qui l’utilizzo del termine “autotrapianto”). Pertanto il numero di capelli che ognuno di noi ha disponibile è fisso.
Perché si esegue il trapianto di capelli?
L’autotrapianto di capelli risulta essere l’unica soluzione duratura ed efficace all’alopecia androgenetica.
Come si esegue l’autotrapianto?
Le moderne tecniche di trapianto dei capelli permettono di riottenere capelli nelle aree calve o diradate che crescono regolarmente e non comportano nessun’altra cura di nessun genere nell’immediato e nel tempo, se non l’ordinario lavaggio ed il periodico accorciamento.
Attualmente le tecniche più usate per per eseguire l’autotrapianto sono due: la FUE e la FUT.
La FUE è una tecnica che prevede il trapianto di capelli tramite prelievo diretto delle unità follicolari (tecnica “a strappo”) con conseguenti piccole cicatrici. Con questa tecnica i vari innesti vengono prelevati dalle regioni posteriori e laterali del capo (area donatrice) tramite un bisturi cilindrico cavo (punch), potendo comportare frequentemente fenomeni di danneggiamento dei follicoli. Il prelievo del capello viene però effettuato “alla cieca”, nel senso che il chirurgo non può vedere il reale orientamento del capello all’interno del cuoio capelluto, potendo produrre danni ai bulbi, oltre al fatto che l’estrazione viene effettuata “a strappo” potendo danneggiare e spezzare le radici dei capelli.
Le unità follicolari, più o meno traumatizzate, vengono quindi inserite direttamente nella parte interessata da rinfoltire attraverso piccole incisioni.
La FUT, considerata il gold standard delle tecniche chirurgiche, consiste invece nel prelievo da parte del chirurgo di una striscia di cuoio capelluto (STRIP) dalle regioni posteriore o laterale del capo. La striscia viene quindi messa sotto a dei particolari microscopi e suddivisa da personale altamente specializzato (medici, biologi, ecc.) in unità follicolari sotto il diretto controllo visivo del chirurgo, con possibilità di danneggiamento praticamente nulle. Il chirurgo quindi effettuerà microincisioni nelle aree calve o da rinfoltire, nelle quali inserirà i capelli da trapiantare.
Esiste una metodica avanzata applicata alla FUT, definita CFU.
Abbiamo descritto più approfonditamente le differenze tra tecniche FUT e FUE in questa pagina.
Come si svolge l’intervento?
L’intervento di autotrapianto di capelli con tecnica FUT non è doloroso e viene eseguito in anestesia locale associata ad una blanda sedazione in presenza di un anestesista.
Un intervento con tecnica FUE può svolgersi in più giorni con sedute di anche 7-8 ore, mentre un intervento con tecnica FUT si svolge in una sola giornata e dura tra le 4,5 e le 5,5 ore.
In ogni caso è necessario effettuare prima dell’intervento una serie di esami del sangue ed un elettrocardiogramma di controllo al fine di verificare il buon stato di salute del candidato all’intervento, affinché il medico possa valutare se esistono controindicazioni.
Gli esami da svolgere sono quindi tipicamente: ECG, emocromo, PT PTT, azotemia, creatininemia, elettroliti (Na, K, Cl), fibrinogeno, glicemia, transaminasi, Ab. HCV, HbsAg, HIV, gruppo sanguigno.
Cosa accade dopo l’operazione?
La maggior parte dei pazienti può avvertire per 1-2 giorni una sensazione di “tensione” nell’area donatrice (dietro la nuca). L’intorpidimento che può talvolta verificarsi nell’area donatrice o ricevente normalmente scompare entro qualche settimana o mesi dall’intervento.
Dopo l’intervento su ogni “tagliettino” si formerà una piccola crosticina. A cicatrizzazione avvenuta la crosticina si staccherà lasciando un segnetto color rosa che in breve tempo tenderà a schiarirsi.
Con la crosticina potranno cadere anche i capelli in essa inglobati, ma non bisognerà preoccuparsi: dalla zona ricevente, dopo circa tre mesi, cominceranno a spuntare i nuovi capelli trapiantati, che cresceranno con il ritmo e le modalità simili a quelle proprie della loro sede di origine.
Quante volte si può fare il trapianto di capelli?
Il trapianto di capelli può essere ripetuto anche più di una volta. Questo in rapporto all’ampiezza dell’area calva o alla eventuale evoluzione della calvizie nelle zone non trattate col passare degli anni.
Risultati e aspettative
Bisogna precisare che il chirurgo non crea capelli, li ridistribuisce, per cui i risultati saranno funzione dell’ampiezza dell’area calva e della bontà dell’area donatrice. Quello che fa la differenza è la capacità del chirurgo esperto di avere elevate percentuali di attecchimento, il che vuol dire che non è importante quanti capelli si trapiantano ma che tutti i capelli che vengono trapiantati attecchiscano.
In alcuni casi si ottengono risultati che possono essere spettacolari, ma non esistono interventi standard, esistono pazienti, ognuno con le proprie aspettative e possibilità di correzione. Per questo è molto importante non identificarsi nei risultati che possiamo vedere su altri pazienti sia in senso positivo che in senso negativo. Ogni paziente è una storia a sé, perché, se è vero che i capelli trapiantati rimangono per tutta la vita, è altrettanto vero che la caduta dei capelli residui nelle aree non trattate può essere rincorsa per molti anni o per tutta la vita.
Inoltre è necessario tenere conto dell’area donatrice, la quale può essere più o meno folta, più o meno estesa e più o meno elastica, oltre alla qualità del capello che in base alla propria tipologia, a parità di risultato, può dare risultati differenti. Un capello fine rende meno di un capello grosso, un capello grosso rende meno di un capello riccio. Altra variabile è data dalla tonalità cromatica del capello che meno contrasta con la cute chiara sottostante, più dà un buon effetto di foltezza del trapianto.
Bisogna quindi programmare bene l’intervento e verificare se le aspettative del candidato siano realistiche in relazione all’età, alla zona donatrice disponibile e l’area calva da trattare.
Quanto durano i risultati di un trapianto di capelli?
Come detto in precedenza, i capelli trapiantati non sono destinati a cadere, poiché, quelli provenienti dall’area donatrice, sono geneticamente diversi e li potremmo definire “permanenti”. Questi capelli non moriranno mai, quindi il risultato ottenuto col trapianto di capelli durerà per sempre nell’area trattata. Ciò non toglie che l’avanzamento della calvizie dei capelli residui potrebbe continuare negli anni, aggredendo solo i capelli non trapiantati modificando quindi il risultato ottenuto, che potrà essere migliorato con un eventuale nuovo trapianto.
Chi non può fare il trapianto di capelli?
Il trapianto di capelli è sconsigliabile:
- In pazienti con aspettative non realistiche in rapporto al loro grado di calvizie spesso importante.
- In quei pazienti che abbiano gravi problemi di salute, che non permettano di effettuare un qualsiasi intervento chirurgico in piene condizioni di sicurezza. In quest’ultimo caso rientrano pazienti affetti da gravi patologie o malattie autoimmuni. Per questo motivo, prima di effettuare l’intervento verrà richiesto al paziente di effettuare una serie di esami del sangue ed un elettrocardiogramma di controllo.
Quanto costa un trapianto di capelli in Italia?
Un trapianto di capelli in Italia, quindi in una clinica sottoposta ai nostri rigidi standard di sicurezza e affidabilità ed in rapporto alla professionalità del chirurgo e della sua equipe, ha un costo che può variare dai 4800€ e i 6000€.
In questa pagina sono disponibili maggiori informazioni e dettagli sui costi e i servizi compresi.
Il trapianto di capelli è sicuro?
Come tutti gli interventi, compresi quelli odontoiatrici, anche l’autotrapianto di capelli non è esente da rischi ma se il paziente è in buona salute ed osserva scrupolosamente le prescrizioni pre e post-operatorie che gli vengono date i rischi sono praticamente minimi, soprattutto se svolto in ambienti idonei con personale specializzato, come succede in Italia.
Gli standard di sicurezza, affidabilità, la professionalità e competenza dell’équipe medica sono aspetti fondamentali per la riuscita del trapianto di capelli e, in particolare, per la salute del paziente. Questi aspetti non si possono riscontrare in cliniche cosiddette “low cost”, che propongono trapianti di capelli con veri e propri pacchetti turistici, di cui ho parlato in questa pagina . Perché ricordatevi, quando i costi sono bassi, in qualcosa bisogna “tagliare”, e spesso si taglia in termini di sicurezza e professionalità.