La Calvizie

Con il termine calvizie comune ci si riferisce solitamente alla alopecia androgenetica (o calvizie androgenetica), una condizione che colpisce prevalentemente gli uomini dopo i 18 anni, in cui si assiste alla caduta dei capelli o ad un loro parziale diradamento. Recentemente si è osservato che il fenomeno interessa sempre di più anche le donne, che possono notare un assottigliamento dei capelli e diradamento. 
Il termine calvizie, in senso più generico, fa riferimento alla semplice condizione di caduta dei capelli, definitiva o transitoria, per via di una o più di possibili cause (cause ormonali, terapie, ecc.).

Qual è la causa della calvizie androgenetica?

L’alopecia androgenetica è causata dall’involuzione dei follicoli piliferi che per via di una predisposizione genetica, sviluppano una reazione negativa alla presenza di ormoni androgeni, cioè gli ormoni maschili.

Più semplicemente, dopo la pubertà, una concentrazione anche normale di ormoni maschili nel sangue reagisce con i follicoli piliferi “sensibili” che si indeboliscono, producendo capelli sempre più sottili e con un ciclo vitale sempre più corto. L’esito finale è l’incapacità di produrre nuovi capelli.

Questo effetto si manifesta solo nei capelli geneticamente predisposti, che si trovano prevalentemente sulla parte superiore del capo. I capelli presenti nelle regioni posteriori e laterali del capo non vengono colpiti dalla calvizie androgenetica.

Scala e classificazione della calvizie

Negli anni ‘50 del 1900, il dottor James B. Hamilton, annoverato tra i massimi esperti della calvizie dell’epoca, elaborò una vera e propria “scala della calvizie“, successivamente integrata dal Dottor O’Tar Norwood.

Si è così giunti alla scala di Norwood – Hamilton, di cui ho parlato nel dettaglio in questo articolo, molto usata per diagnosticare lo stato di avanzamento della calvizie androgenetica.

Scala Norwood Hamilton della calvizie androgenetica
La scala, tramite una serie di immagini chiare ed esplicative, rappresenta il progredire della calvizie androgenetica, scandito in 7 fasi che possono essere descritte come:

 

  • Nessuna calvizie
  • Leggera
  • Da leggera a moderata
  • Moderata
  • Da moderata ad ampia
  • Ampia
  • Completa

A quale età comincia a manifestarsi la calvizie?

Non c’è un’età fissa, ma esistono situazioni anatomiche che si possono manifestare con tempi e aree di diffusione della calvizie differenti.

A dimostrazione di ciò possiamo dire che in alcuni casi (i più frequenti) la calvizie androgenetica comincia a manifestarsi dopo i 18 anni e va avanti molto rapidamente; in altri invece, si manifesta in modo più subdolo e lento, per cui la calvizie viene inseguita per tutta la vita.
Vi sono ulteriori casi, che interessano gli adolescenti e ci si riferisce al fenomeno con il termine “calvizie precoce“.

Solo il monitoraggio clinico di queste differenti modalità di evoluzione permetterà di effettuare il trapianto di capelli con la giusta tecnica al momento giusto.

Esiste una cura contro l’alopecia androgenetica?

Ho sempre ritenuto che non esistano ad oggi cure per la calvizie androgenetica: i capelli destinati a cadere, cadranno. Ci sono alcuni farmaci quali il Minoxidil o la Finasteride, che in alcuni pazienti soprattutto giovani, possono ritardare il processo di caduta dei capelli, se assunti con regolarità e per un periodo sufficiente. Il neo però di tali terapie è che, alla sospensione, gli effetti ottenuti in anni di trattamento svaniscono in pochi mesi.

Pertanto la cosa migliore è rivolgersi al proprio dermatologo per un eventuale valutazione dei pro e dei contro di tali terapie (Minoxidil e Finasteride), che possono anche essere utilizzati in associazione, facendo particolare attenzione anche agli effetti collaterali, non solo immediati ma anche a lungo termine.

Qual è la migliore soluzione contro la calvizie?

Non si può definire la calvizie una malattia, ma sicuramente è per molti motivo di disagio e malessere psicologico. L’alopecia può essere curata tramite farmaci, i quali semplicemente rallentano la caduta in caso di alopecia androgenetica, oppure chirurgicamente.

Allo stato attuale la tecnica migliore nella correzione chirurgica delle calvizie sarebbe l’espansione del cuoio capelluto ma tale tecnica, che permetterebbe una ridistribuzione omogenea e naturale dei capelli sulle aree calve, non è attuabile di routine perché comporta, a causa della temporanea presenza degli espansori, una scarsa presentabilità per 2-3 talvolta 4 mesi. Pertanto tale tecnica è riservata solo a calvizie cicatriziali, post traumatiche o conseguente ad importanti interventi neurochirurgici dove la malattia di base comporta già di per sé una lunga convalescenza.

Le immagini che seguono spiegano meglio il concetto mostrando una paziente operata per un tumore cerebrale dai neurochirurghi ed alla quale ho ricostruito il cuoio capelluto con gli espansori.

 

È sempre importante non identificarsi nei risultati degli interventi perché, come sempre in chirurgia, non esistono tecniche, ma pazienti.

Espansione cutanea per la cura della calvizie
Viste queste immagini, capite perché un paziente sano, con un’alopecia androgenetica, può non essere disponibile ad avere per 2-3 mesi una vita sociale somigliando ad “ET” pur potendo svolgere normali attività.
Da ciò capite perché la tecnica più diffusa e che permette di ottenere i migliori risultati sia l’autotrapianto di capelli con tecnica FUT che comporta sicuramente una minore e molto più breve riduzione della vita sociale nell’immediato post operatorio.

Ricordate in ogni caso che, la migliore tecnica, è quella che il chirurgo sceglie dopo averle provate tutte, sapendole eseguire tutte ed utilizzando buon senso con pazienti motivati, ben informati e con aspettative realistiche.

Per ulteriori chiarimenti sulla tecnica FUT per il trapiato di capelli, visita la pagina “Differenze tra tecnica FUT e FUE“.

L'Autore

Prof. Piero Rosati - Chirurgo plastico ed estetico

Prof. Piero Rosati

Chirurgo plastico ed estetico - Professore a contratto

Il prof. Piero Rosati si interessa da 40 anni di chirurgia del cuoio capelluto per la correzione chirurgica della calvizie androgenetica, per la ricostruzione del cuoio capelluto dopo incidenti, traumi, ustioni, importanti interventi neurochirurgici e tumori. Ha all’attivo oltre 190 relazioni, comunicazioni e lavori scientifici pubblicati su riviste internazionali e presentati a congressi nazionali, internazionali e mondiali oltre ad essere stato docente a numerosi corsi teorico-pratici con dimostrazioni chirurgiche dal vivo in Europa, Stati Uniti e Sud America.

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