Conte: “L’ho fatto anch’io, quel chirurgo è un mago”

Pubblicato il 1 Settembre 2004 su La Nazione

di Mario D’Ascoli

Antonio Conte e capelli trapiantati: l’ex calciatore si racconta

«Sa perché ho deciso di continuare a giocare a calcio, magari anche in serie C? Perché per il trapianto dei capelli, ho bisogno di soldi…». Naturalmente scherza e se la ride di gusto l’ex juventino Antonio Conte, leccese, trentacinque anni il 31 luglio scorso: ben tredici passati in casa della Vecchia Signora, da cui ha divorziato al termine dell’ultima stagione.
Ma torniamo al trapianto di capelli e al nuovo look di Conte. Sul filo del telefono della sua bella casa di Lecce, Conte spiega: «Premesso che il professor Piero Rosati di Ferrara è un mio caro amico, da bravissimo professionista qual è, mi pare ovvio che non lavora gratis…».

L’ex calciatore bianconero ci spiega perché l’ha fatto: «Il look, soprattutto per un uomo pubblico come un calciatore, è importante. Oggi viviamo nella società dell’immagine e non tenerne conto è un grave errore, a mio parere. Vede, io sono stato mezzo pelato, tutto pelato e adesso ho i miei capelli nuovi con i quali convivo bene, anzi benissimo».

Ragion per cui Conte condividerà anche Berlusconi che, sotto la bandana, nasconderebbe capelli trapiantati. «Certo che lo condivido. Berlusconi è il presidente del Consiglio e un signor imprenditore, che privilegia la sostanza ma non trascura la forma. Per me lui è un vincente, anche perché dà all’immagine l’importanza che merita al giorno d’oggi».
Eppure a proposito di immagine, c’è chi sostiene che la pelata è una scelta vincente, non si contano i grandi vincenti della storia. Conte sorride e commenta: «Non lo metto in dubbio, ci mancherebbe. Ognuno è libero di scegliersi il look che preferisce. Perché poi, al tirar delle somme, lo riconosco, conta molto di più quello che c’è dentro la testa che non fuori. Quando avrò giocato a calcio qualche altro anno per recuperare tutti i soldi che mi ha fatto spendere il mio amico professor Rosati, mi metterò a fare l’allenatore. E se in panchina non avrò testa, di strada ne farò poca. Giusto?».
A proposito: ma Conte se la mette la bandana? Taglia corto e conclude: «Quando vado al mare me la metto sempre. E, come Berlusconi, non mi sento ridicolo. Tutt’altro…».

Articolo Antonio Conte trapianto di capelli